LA LIPOPLASTICA ULTRASONICA
Quante volte avete pensato di eliminare l’odiosa ciccia in più attraverso un rimedio radicale? La liposuzione è oggi l’intervento di chirurgia estetica più richiesto e praticato al mondo, anche se è tra i più discussi per l’elevato numero di possibili controindicazioni ed effetti collaterali.
EFFETTI COLLATERALI DELLA LIPOSUZIONE
L’intervento tradizionale viene realizzato utilizzando lunghe cannule metalliche collegate mediante un sottile tubo flessibile ad una pompa aspirante. Tutte le strutture che arrivano a diretto contatto con la punta della cannula vengono “risucchiate” all’interno del tubo e quindi raccolte in grossi recipienti. La rimozione del tessuto avviene purtroppo in modo traumatico ed incontrollato poiché il grasso è circondato da numerose strutture anatomiche, quali i vasi venosi, arteriosi e linfatici, le terminazioni nervose e soprattutto il tessuto connettivo che vengono rimosse con il grasso. La distruzione e l’asportazione di queste preziose strutture determina effetti collaterali talvolta molto importanti che sono all’origine dei limiti della liposuzione tradizionale.
UNA NUOVA TECNICA
Per cercare di trovare una soluzione a questi problemi abbiamo ideato una rivoluzionaria tecnica chirurgica che utilizza l’energia ultrasonica per distruggere in modo mirato e selettivo il solo tessuto adiposo, nel rispetto assoluto delle strutture circostanti. Questa tecnica, chiamata Lipoplastica Ultrasonica (U.A.L.) offre il vantaggio di un traumatismo chirurgico estremamente ridotto con una minima perdita di sangue che, al contrario, negli interventi di liposuzione tradizionale rappresenta una delle complicanze di maggior impatto. Tutto questo si traduce nella possibilità di realizzare in regime di “day-surgery” interventi che in passato richiedevano ricoveri prolungati e che quindi dovevano essere eseguiti in strutture più complesse e a costi più rilevanti. Questa tecnica permette inoltre di trattare anche quelle aree del corpo tradizionalmente difficili, come la fascia interna e anteriore delle cosce.
Articolo apparso su “Personaggi” numero 15 del 2011