Mastoplastica Riduttiva
La mastoplastica riduttiva è l’intervento chirurgico che permette di ridurre il volume delle mammelle e rimodellarne la forma. L’intervento ha un doppio obiettivo: alla finalità estetica, orientata a dare maggiore proporzione al corpo, si affianca quella funzionale. I seni troppo grandi, infatti, possono provocare mal di schiena e macerazione della cute nel solco mammario. A causa del peso, possono rendere fastidiose anche le spalline del reggiseno.
Il volume dei seni può essere ricondotto a un eccesso di tessuto adiposo (ipertrofia adiposa) o ghiandolare (ipertrofia ghiandolare). Ma spesso queste due condizioni si manifestano simultaneamente.
L’intervento avviene in anestesia totale e dura un paio d’ore. Il chirurgo incide lungo i disegni predisposti per ridurre il volume, trasportare l’areola ed il capezzolo in posizione corretta e rimodellare la mammella.
Completata questa fase, si inseriscono i drenaggi e si provvede alla sutura della ghiandola residua e della cute. Alla fine dell’intervento si avrà una cicatrice circolare intorno all’areola, una verticale fino al nuovo solco mammario ed una lungo il solco mammario.
Subito dopo l’intervento, il chirurgo applica una medicazione di sostegno, sostituita pochi giorni dopo da un reggiseno modellante, da indossare giorno e notte per tre settimane e solo di giorno per altre due. I punti di sutura vengono tolti dopo circa 8-10, durante i quali è fondamentale riposare e limitare al qualsiasi sforzo o attività fisica.
L’intervento di mastoplastica riduttiva ha effetto duraturo, fermo restando che il seno sarà sempre soggetto a un abbassamento naturale, dovuto all’età e alla forza di gravità. In alcuni casi, poco frequenti, il volume delle mammelle può aumentare nuovamente.
Le possibili complicanze, seppure in una piccola percentuale dei casi, sono rappresentate da cattiva cicatrizzazione (cicatrici ipertrofiche o cheloidi), perdita di sensibilità del capezzolo, possibili infezioni, rischio anestesiologico dovuto all’anestesia generale, problemi o impossibilità nell’allattamento. L’intervento di mastoplastica riduttiva è sconsigliato per alcuni tipi di pazienti, in particolare in presenza di malattie cardiache, obesità, diabete, insufficienza venosa.
Più frequente nelle donne, l’intervento può essere utile anche tra gli uomini che presentano un eccessivo sviluppo dell’area mammaria. In questi casi si parla di ginecomastia (quando si sono sviluppati oltre la norma gli abbozzi ghiandolari) o pseudoginecomastia (quando il volume è riconducibile al tessuto adiposo). È uno dei casi ideali in cui applicare la lipoplastica ultrasonica.