Fili Di Sospensione
I fili di sospensione rappresentano una delle più promettenti alternative ai lifting facciali eseguiti con il bisturi. Si tratta di un nuovo e importante strumento per rimettere in tensione le aree del volto che si sono impoverite per i normali fenomeni di invecchiamento, senza ricorrere però a interventi più invasivi, che richiedono tempi di degenza più lunghi e hanno un maggiore rischio di complicanze.
La procedura è stata sviluppata dalla dermatologa moscovita Marlen Sulamanidze, per cui si parla anche di “filo russo”. Dopo la somministrazione di un anestetico locale, lo specialista inserisce i fili nel tessuto sottocutaneo per mezzo di una sottile cannula li tende in direzione delle fibre tessutali, così che il viso risulti levigato (attorno ad occhi, guance, bocca o collo).
In un primo momento, questa tecnica ha utilizzato fibre plastiche non riassorbibili, inserite con microincisioni. Spesso, però, hanno provocato infiammazioni o cedimenti asimmetrici. Negli ultimi anni, invece, l’evoluzione tecnica ha portato all’utilizzo di fili composti da materiali biodegradabili e riassorbibili. Una caratteristica che, oltre a minimizzare le complicanze, moltiplica gli effetti positivi. Il fenomeno di riassorbimento è infatti associato alla produzione di collagene, che crea delle bretelle biologiche generate dal filo stesso, mantenendo il risultato nel tempo.
I fili non provocano dolore. Inizialmente il viso si gonfia e possono apparire degli ematomi. Dopo due o tre settimane, gli effetti del trattamento diventano visibili. Allergie e cicatrici compaiono raramente. Se, dopo il riassorbimento delle tumefazioni, viene completato da iniezioni facciali, questo metodo è in grado di ritardare un lifting chirurgico di circa dieci anni.