Ossessionato dalla discrezione, esterofilo, informato bene:
l’identikit del torinese dal chirurgo plastico

In attesa del 65mo Congresso Nazionale della Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica SICPRE, alcuni tra i più famosi chirurghi plastici torinesi spiegano chi sono e cosa vogliono i loro pazienti. Tra le ultime tendenze, l’incremento del target uomini

 

Torino, 7 settembre 2016 – Dal 21 al 24 settembre Torino ospita il 65mo Congresso Nazionale della Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica SICPRE, la più antica e rappresentativa associazione di chirurghi plastici del nostro Paese. Il congresso (Sicpre2016.it), presieduto da Fabrizio Malan, richiamerà a Torino i più illustri chirurghi plastici italiani e stranieri, generando un indotto previsto di un milione di euro.

Nell’attesa dell’evento, alcuni dei più affermati chirurghi plastici della città rivelano i loro “segreti” per delineare l’identikit del paziente tipo a Torino e in Piemonte.

 

Discrezione innanzitutto

La prima caratteristica, individuata all’unanimità, è la discrezione. “A Torino è addirittura un culto – spiega Fabrizio Malan, anche responsabile del Reparto di chirurgia Plastica del Centro Traumatologico di Torino –. Ho pazienti vip che si fanno annunciare per settimane da assistenti vari prima di arrivare e quando lo fanno sembra che debbano nascondersi da tutto e da tutti”. Il desiderio di non far sapere a nessuno di essersi sottoposti a un intervento di chirurgia plastica, può anche avere la conseguenza di portare lontano e fare richieste impossibili.

“Mi è capitato – racconta Michele Zocchi, professore a contratto all’Università di Torino e Padova ed esperto internazionale di lipoaspirazione – di ricevere da un collega spagnolo una lettera di presentazione per un intervento di rimodellamento corporeo relativa a una persona che conoscevo bene, in quanto socia del mio stesso circolo di golf. Questa signora sapeva benissimo che lavoro facessi, ma in prima battuta, secondo il più classico atteggiamento esterofilo, ha scelto di andare oltre frontiera, rivolgendosi a questo collega che le ha consigliato di rivolgersi a me. Quanto alle richieste impossibili, o quasi, ricordo il caso della paziente che mi ha chiamato al mercoledì per un lifting da eseguire tassativamente al venerdì, in modo da poter approfittare della trasferta di lavoro del marito, che in questo modo non ha saputo niente”.

 

Serietà e pragmatismo (con un occhio al risparmio)

Tendenzialmente ben informato, il paziente tipo di Torino e del Piemonte sembra piuttosto resistente alle sollecitazioni commerciali. “La stragrande maggioranza delle persone che vengono nel mio studio – dice Stefano Bruschi, vice-presidente del congresso e direttore della Scuola di Specializzazione in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica dell’Università degli Studi di Torino – ha un approccio improntato al più sano pragmatismo: più che il risparmio, cerca la massima serietà, per risolvere nel modo più semplice e sicuro i propri problemi”.

Ma come sono i piemontesi quando si tratta di pagare il conto? “Pure in questo caso, molto attenti – riprende Zocchi -. Anche quando hanno ampie disponibilità economiche, non perdono di vista la possibilità di risparmiare, o comunque di spendere in modo oculato i propri soldi”. E così, spesso, capita di doverli un po’ inseguire prima di arrivare al saldo.

 

Largo agli uomini

A Torino e in Piemonte, sono sempre di più gli uomini che si rivolgono al chirurgo plastico: anche su questo dato Bruschi, Malan e Zocchi sono concordi.

“Le richieste degli uomini aumentano soprattutto per quanto riguarda il viso – dice ancora Malan -. L’intervento più richiesto è sicuramente la rinoplastica, seguito dalla blefaroplastica, il ritocco delle palpebre”.

Per un chirurgo plastico, però, rivolgersi a un paziente donna o uomo non è affatto la stessa cosa, principalmente a causa del diverso livello di “preparazione” del secondo. “Le donne hanno una grande esperienza di piccoli o grandi interventi per migliorare il proprio aspetto, a iniziare dal tingersi i capelli e curare le unghie. I maschi no e questo li rende pazienti più difficili, in quanto più inesperti e immaturi. Un nostro collega straniero indica con l’arconimo S.I.M.O.N il tipo di paziente che mette il chirurgo plastico in serio allarme. Sta per Single, Immature, Male, Ossessive, Narcisist ed è, di fatto, l’identikit di un uomo non guidato in questo ambito dall’esperienza di una donna”.

 

Seno e naso gli interventi più richiesti

In linea con il suo profilo di città legata alla tradizione, gli interventi più richiesti a Torino sono in generale quelli più richiesti in Italia. “In cima alla classifica ci sono aumento del seno, rinoplastica e interventi per il body contouring come lipoaspirazione e addominoplastica – elenca Malan -. Negli ultimi anni, però, c’è un aumento di interventi come belfaroplastica e mini-lifting, che consentono rapidi tempi di recupero”. Ancora una volta, quindi, l’importante è che non si veda e non si sappia.

 

Torino e la chirurgia plastica, una lunga tradizione e innovazione

Torino ha ospitato la prima scuola di specialità in Chirurgia Plastica, è stata la prima città ad avere un Centro Grandi Ustionati ideato e costruito con criteri allora all’avanguardia in Europa (fu creato nel 1965 da Simone Teich Alasia), ha un centro traumatologico con una guardia attiva di Chirurgia Plastica 24 ore su 24, 365 giorni all’anno. L’esperienza di città industriale ha contribuito a formare una cultura della medicina preventiva ma anche di quella riparativa per gli infortuni, sia per quelli sul lavoro che per i grandi traumi. In particolare presso il Centro Traumatologico, dove si trova uno dei due reparti di chirurgia Plastica della città, è stato sviluppato un lavoro in équipe a tutto tondo con i traumatologi e i neurochirurghi.

 

IL 65mo CONGRESSO NAZIONALE SICPRE   

Il 65mo Congresso Nazionale della Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica SICPRE, presieduto da Fabrizio Malan, si tiene presso il Centro Congressi Lingotto di Torino dal 21 al 24 settembre 2016. 
La SICPRE raccoglie l’80% dei chirurghi plastici italiani, per i quali il Congresso Nazionale costituisce il principale appuntamento scientifico e sociale dell’anno. Nella quattro giorni di Torino sono previste sessioni di lavoro sui principali temi della Specialità (dalla mastoplastica additiva alla rinoplastica, dalla ricostruzione mammaria alla chirurgia sugli ex-obesi), trattati dai massimi esperti italiani e stranieri.

Il 65mo congresso SICPRE è organizzato da Cluster e prevede la partecipazione di circa 550 medici. La ricaduta stimata sul territorio è di circa un milione di euro.

Sicpre2016.it

 

CHI È LA SICPRE

La SICPRE, Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, è la più antica, prestigiosa e rappresentativa associazione di Chirurghi Plastici in Italia. È stata fondata a Roma nel 1934 e raduna oggi l’80% degli specialisti presenti nel nostro Paese. La SICPRE è gemellata (unica italiana) con l’American Society of Plastic Surgeons ASPS e referente ufficiale in Italia del progetto internazionale ICOBRA, che ha il fine di coordinare i registri delle protesi mammarie di tutto il mondo. Ancora, la SICPRE è gemellata con l’International Society of Aesthetic Plastic Surgery ISAPS, la società internazionale dei chirurghi plastici estetici, ed è l’unica società italiana a far parte di ICOPLAST, la confederazione internazionale delle società di chirurgia plastica ufficialmente riconosciute.

www.sicpre.it

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