COSÌ IL LATO B DIVENTA… DA COPERTINA

Se la natura non vi ha dotato di un lato B come quello di  Jennifer Lopez, non preoccupatevi: a rimediare ci pensa qualche piccolo accorgimento. Ce ne parla il Professor Michele Zocchi dell’Istituto di chirurgia plastica ed estetica di Genova. «Intervenire chirurgicamente funziona per chi vuole correggere un difetto estetico, come per esempio per coprire delle depressioni laterali dei glutei, davvero antiestetiche. A chi invece desidera ingrandire questa parte del corpo  sconsiglio vivamente l’uso di protesi al silicone  ma raccomando interventi più leggeri con materiali biologici come il grasso o biocompatibili come il Macrolane, a base di acido ialuronico. Non dimenticate però che, in ogni caso, tutto ciò che è voluminoso pesa di più e quindi, per la forza di gravità, tende a scendere maggiormente verso il basso. Quindi è sempre meglio non esagerare». La parola al chirurgo plastico.

E’ possibile ridurre il volume dei glutei

VERO

«E’ molto comune nella donna avere un eccesso di grasso a livello dei glutei. Ci sono però delle zone che è meglio non modificare. Ad esempio vietato toccare quello che in gergo tecnico noi del mestiere chiamiamo “Triangolo delle Bermude”, ovvero la parte interna del gluteo, che per un gioco prospettivo è la parte che dona alla donna quella naturale  forma sinuosa del fondoschiena tanto apprezzata».

Sono poche  le tecniche che si possono usare

FALSO

«Ci sono un’infinità di tecniche, la più moderna è la lipoplastica ultrasonica, che permette di scolpire artisticamente con degli strumenti sottilissimi il totale perimetro del gluteo. Molto importante inoltre è cercare di renderlo più femminile, per non avere depressioni e scalini, tipici invece dell’uomo. Spesso, in queste zone, occorre innestare del tessuto adiposo. Si preleva del grasso dove è in eccesso che viene trattato con la tecnica della lipocondensazione, e poi inserito là dove manca volume. Il risultato è una forma armonica che rispetta i naturali movimenti e le contrazioni muscolari».

Esistono materiali artificiali per ridare la forma giusta

VERO

E’ esattamente come avviene per la mastoplastica additiva, ma per migliorare il fondoschiena la tecnica è diversa. Il gel di silicone è molto più denso e duro rispetto a quello della mammella, perché queste protesi devono sostenere il peso del corpo quando ci si siede. Questo tipo di intervento è molto diffuso soprattutto nell’America del Sud, in particolare in Brasile dove esiste un vero e proprio culto del lato B, in Italia invece non ha  la stessa importanza».

La gluteoplastica non lascia cicatrici

FALSO

«Se si ricorre alle protesi rimane il segno dell’intervento nella zona mediana della colonna, all’altezza del coccige, con una cicatrice lunga dai 5 ai 7 centimetri. Dovendo creare chirurgicamente una “tasca”, che possa contenere l’innesto al silicone è inevitabile.  In più, alcune volte il materiale inserito si  muove e può anche dare dolore.  Fin dove è possibile, però, meglio adottare metodi naturali come la lipostrutturazione con tessuto adiposo prelevato dalla stessa paziente dove è in eccesso.  In questo caso i tempi di recupero sono molto più rapidi».

Il Macrolane funziona

VERO

«Si tratta di un filler riempitivo per il corpo a base di acido ialuronico senza intervento chirurgico. Lo stesso trattamento viene fatto spesso per il seno, ma è contestato dai medici perché non consente una corretta lettura durante l’esame di controllo di routine, la mammografia. Ma per i glutei non esiste questo problema. L’intervento è ambulatoriale e viene eseguito con semplici iniezioni e dura circa una ventina di minuti».

Articolo apparso su “Vero” numero 6 del 2011

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