-3 TAGLIE IN 2 GIORNI

Per la notevole quantità di grasso che elimina in una sola volta, questa procedura è detta anche “operazione metamorfosi”. I suoi punti di forza sono: precisione, conservazione di vene e tessuti e un ricovero di poche notti.

Ideata negli anni ’70, la lipoaspirazione compie 40 anni e va in soffitta. Per qualità ed entità dei risultati, infatti, questa tecnica è oggi superata dalla lipoplastica ultrasonica che rende possibile la cosiddetta “operazione metamorfosi”. Ovvero, meno 10 litri di grasso (con la lipoaspirazione non si superano i 3-4 litri) in un unico intervento.  Non solo: quando la lipoplastica diventa “mega” (si parla di megalipoplastica), si pu    ò arrivare ad eliminare anche 20-30 liti, vale a dire  entrare in sala operatoria con una taglia forte ed uscire con la 42. Con i vantaggi, a livello della salute, dell’essere “in forma”.

Che cos’è la lipoplastica ultrasonica

“Grazie all’azione degli ultrasuoni, questa tecnica consente l’eliminazione di ingenti depositi di grasso, agendo in modo selettivo sui tessuti” spiega il professor Michele Zocchi, il chirurgo plastico che negli ultimi 20 anni ha perfezionato la lipoplastica ultrasonica, diffondendola anche a livello internazionale.

“A differenza di quanto accade con la lipoaspirazione tradizionale, si risparmiano vene, arterie, terminazioni nervose ed il prezioso tessuto connettivale. L’azione degli ultrasuoni si concentra solo sul grasso, che viene emulsificato, cioè “sciolto”, e quindi aspirato a bassa intensità. Tutto questo comporta, rispetto alla lipoaspirazione tradizionale, minori sanguinamenti ed effetti indesiderati, quali l’abbassamento dell’emoglobina, la proteina presente nel sangue responsabile del trasporto dell’ossigeno, e a livello locale la comparsa di lividi estesi e irregolarità dei contorni corporei, con avvallamenti e asimmetrie” conclude l’esperto.

Come si svolge l’intervento

Come nella lipoaspirazione tradizionale, anche nella lipoplastica ultrasonica si praticano piccole incisioni nella cute, epr consentire l’ingresso delle cannule. La posizione e il numero degli ingressi praticati variano caso per caso, a seconda delle adiposità da  trattare e della loro dimensione.

Su aree molto estese

Una specifica caratteristica dell’intervento è quella legata al “bersaglio”: non solo accumuli ben localizzati di grasso, ma anche aree molto estese, come braccia, gambe, addome, fianchi e glutei, il tutto in un solo intervento.

Una degenza breve

L’operazione metamorfosi avviene in anestesia generale, con un ricovero di 1-2 notti. “E’ una degenza veramente breve rispetto ai cambiamenti che procura” dice il professor Zocchi.

“Un elemento in più a dimostrare quanto, in proporzione alla trasformazione a cui dà luogo, si tratti di un intervento poco traumatizzante e poco “costoso” per l’organismo.”

Ancora in sala operatoria, si praticano medicazioni compressive, con lo scopo di favorire ulteriormente il rimodellamento dei contorni corporei, riducendo l’effetto “pelle cadente”. Nel giro di 15-20 giorni, la situazione in media si è stabilizzata e si può riprendere la vita normale.

I miglioramenti a livello fisico

In passato si è sostenuto che l’obesità fosse causata da problemi ormonali, ma è altrettanto vero il contrario: sono anche i chili di troppo, quando sono veramente tanti, a determinare squilibri degli ormoni. Per questo, eliminando il “di troppo” si ottiene un miglioramento notevole – in alcuni casi la risoluzione – di questo tipo di disturbi.

L’insulina viene utilizzata meglio

“Il primo beneficio si ha sull’attività dell’insulina, l’ormone prodotto dal pancreas che serve a regolare il livello degli zuccheri nel sangue” spiega il professor Zocchi. “Il tessuto adiposo impedisce all’insulina di metabolizzare (trasformare) gli zuccheri. L’organismo reagisce producendo più insulina, dando luogo alla cosiddetta iperinsulinemia, che causa un eccesso di ormoni maschili, con comparsa di caratteri sessuali maschili secondari, come la peluria molto evidente sul viso”.

Il senso di fame si attenua

Perdere tanti chili ha un effetto molto positivo sul senso di fame. Infatti, il tessuto adiposo contiene moltissima leptina, l’ormone responsabile del senso di appetito. “Per questo, se si riduce il grasso corporeo, soprattutto nella parte centrale del corpo che è quella che si è rivelata più ricca di leptina, si riduce anche la fame. Di conseguenza, mangiare meno diventa più facile” specifica il professore.

La pressione del sangue si abbassa

Metabolismo a parte, essere vicini al proprio peso forma significa non sovraccaricare il cuore e gli altri organi interni e avere maggiori possibilità di controllare la pressione arteriosa.

 

La pelle non cede

Che cosa succede ai tessuti di rivestimento dopo queste grandi o grandissime perdite di peso, per di più in un colpo solo? Con il buonsenso viene da pensare ad ampie pieghe di pelle molle e cadente, ma non è così.

“Proprio per la capacità di preservare il tessuto connettivale, la lipoplastica ultrasonica viene utilizzata anche a pochi millimetri dal derma” spiega il professor Zocchi.

“Il vantaggio è quello di riuscire a produrre ferite, quelle causata dal movimento delle cannule, su piani molto superficiali ed è qui che si sviluppa la retrazione cicatriziale, un fenomeno naturale. In sostanza, le ferite “mangiano” i tessuti vicini, riducendoli. Nel caso di grandi riduzioni, è un effetto molto prezioso, perché fa si che i tessuti di rivestimento aderiscano meglio ai tessuti più profondi notevolmente ridotti” conclude l’esperto.

Oggi si parla di globesity

C’era una volta l’obesità, per definizione primato a stelle e strisce. Oggi c’è la globesity, così definita dalla FAO (Food and agriculture organization of the United Nations) e dall’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo umano) l’epidemia globale di cui soffrono le popolazioni ricche.

Un problema diffuso

Quando si dice popolazioni ricche è per modo di dire, visto che il cosiddetto junk-food, il cibo spazzatura, è estremamente calorico, ma economico e viene pertanto scelto dalle fasce meno abbienti. Nella classifica mondiale del sovrappeso, il primo posto spetta al Messico (il 70% della popolazione è in sovrappeso, con un 32,8% di obesi). Gli Stati Uniti sono al secondo posto, seguiti da Nuova Zelanda , Cile e Australia, E l’Italia? Per fortuna è ben distaccata e ferma a quota 8-9% da qualche anno.

I benefici sullo stile di vita

“Per la stragrande maggioranza delle persone, dopo l’intervento inizia una nuova vita” spiega il professor Zocchi. “Di solito, i chili in più dipendono da uno stile di vita sbagliato, caratterizzato dall’introduzione di troppe calorie a fronte di una ridotta attività fisica. In moltissimi casi, vedersi diversi è la molla che spinge a impegnarsi come mai prima sul fronte  della dieta e dell’esercizio.”

Gli ultrasuoni in altri campi medici

Sono stati gli oculisti i primi a sfruttare l’azione selettiva degli ultrasuoni nell’intervento di cataratta. Grazie ad essi, il cristallino non viene più “strappato”, ma “puntato” con precisione, emulsificato (reso liquido) e aspirato, con meno traumi e minore convalescenza. Gli ultrasuoni sono molto utilizzati anche in chirurgia generale e cardiochirurgia, per esempio nella cura delle aritmie.

Articolo apparso su “Viversani E Belli” di novembre 2011

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