Mastoplastica Additiva Senza Protesi

La chirurgia mammaria attraversa un periodo di grande evoluzione. I progressi sono legati in gran parte all’utilizzo di materiali autologhi, cioè provenienti dal corpo stesso del paziente. La tecnica più affidabile è quella basata sul trasferimento di tessuto adiposo dalle aree anatomiche dove è in eccesso a quelle che è necessario aumentare.

Gli interventi per l’aumento del seno di solito prevedono l’utilizzo di materiali artificiali, che possono essere mal tollerati dall’organismo. Il tessuto adiposo è invece privo di rigetto, versatile e, grazie alla sua consistenza, rappresenta un materiale riempitivo ideale.
La novità rivoluzionaria si chiama lipocondensazione: prima del reimpianto il tessuto adiposo viene filtrato e compattato in modo da eliminare la frazione liquida del grasso, che verrebbe riassorbita in breve tempo dal corpo.
In una continua ricerca di perfezionamento, il prof. Zocchi ha messo a punto una nuova metodologia, definita “Lipostrutturazione Bicompartimentale della Mammella” (L.S.B.). Consiste nel prelievo di tessuto adiposo con una minima manipolazione e nel reimpianto in sede retroghiandolare-prefasciale e in regione sottocutanea, prevalentemente a livello del polo superiore della mammella. In questo modo si evita di innestare materiale nella struttura ghiandolare.
Le complicanze che si possono riscontrare sono minime e transitorie e, soprattutto, è possibile aumentare sensibilmente la percentuale di sopravvivenza del tessuto adiposo trasferito.
Grazie alle sue capacità rigenerative, il tessuto adiposo è indicato anche per interventi di chirurgia ricostruttiva delle mammelle dopo tumorectomie parziali, mastectomie, rimozioni del tumore, trattamenti radioterapici o chemioterapici. L’assenza di protesi o espansori ha l’ulteriore merito di ridurre le tempistiche operatorie.
Questa tecnica non può essere sempre sostitutiva di una mastoplastica additiva che prevede l’utilizzo di protesi. L’aumento volumetrico e la proiezione del cono mammario ottenibili sono più limitati e sono comunque condizionati dalla quantità tessuto adiposo a disposizione. In alcuni casi non c’è grasso a sufficienza. Anche se, dal punto di vista scientifico e filosofico, l’utilizzo del tessuto adiposo è la scelta più corretta.

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